- Per una persona ipovedente avere sia basi che pensili con antine che aprono a 180° vuol dire evitare di sbattere testa o gambe, come normalmente può accadere.
- Per un disabile con problemi di deficit muscolare avere tutti i cestoni che si aprono elettricamente solo sfiorandoli significa rendere tutto accessibile con facilità e senza sforzo.
Inoltre, avere un piano cottura ad induzione significa non dover sollevare le pentole, ma poterle trascinare con meno fatica sui fuochi.
- Per un disabile che non può più alzarsi dalla carrozzina, si possono utilizzare pensili che non solo si abbassano, ma che possono spostarsi in avanti diventando così facilmente accessibili.
Come cappe di aspirazione si possono utilizzare quelle con telecomando, che possano essere azionate e regolate a distanza.
- Per una persona impossibilitata a piegarsi, la lavastoviglie ed il forno possono essere posizionati a 30/40/50 cm da terra, in modo che siano frontali alla carrozzina.
- Per i disabili in carrozzina possiamo alzare tutta la zoccolatura a 15 cm da terra in modo che il poggiapiedi non sia un ostacolo nell'avvicinarsi ai mobiletti. Inoltre anche il piano di lavoro può avere spazio libero sottostante affinché la carrozzina passi sotto il piano anche col poggiamani.
Questi sono solo alcuni dei tanti accorgimenti che possiamo apportare sulle nostre cucine che vengono progettate valutando ogni singola esigenza. Tutto questo senza minimamente penalizzare l'estetica della cucina stessa, che resta quella garantita dall'esperienza Viem.
Di seguito vi proponiamo una serie di elaborazioni grafiche che riportano gli accorgimenti più comunemente approntati nelle cucine progettate per persone con disabilità: